La passivazione metalli è un procedimento che ci consente di utilizzare oggetti e strumenti in metallo nella nostra vita quotidiana e professionale. Solo attraverso questo processo chimico – a cui ne precedono altri, come il decapaggio – il metallo può resistere all’azione di agenti esterni corrosivi e non essere aggredito da componenti ossidanti. Scopriamo come funziona il trattamento di passivazione dei metalli e perché è importante che venga eseguito.
A cosa serve la passivazione metalli?
Elementi come acciaio, carbonio e rame per poter essere utilizzati in una catena di produzione devono prima essere trattati con particolari tecniche, come il decapaggio e la passivazione. Il trattamento di passivazione consente di innescare la formazione di uno strato protettivo sul materiale trattato, detto passivante, in grado di evitare fenomeni di corrosione qualora il metallo venisse attaccato da agenti aggressivi.
È interessante sapere che lo strato protettivo viene realizzato a partire dagli stessi elementi che provocano la corrosione. Nel momento in cui questi ultimi, opportunamente dosati, entrano in contatto con il materiale, innescano una particolare reazione chimica che crea il film di passivazione. Le molecole aderiscono al solo strato superficiale, lasciando intatto il resto e proteggendo completamente il metallo. Il processo di passivazione si verifica anche naturalmente, in modo lento e accidentale: per questo motivo, spesso, si sceglie di accelerarlo tramite particolari tecniche industriali che possano rispettare i tempi di lavorazione.
Come funziona la passivazione dei metalli
Le tecniche per la passivazione metalli sono numerose. La scelta di quella più adatta da impiegare dipende dalla tipologia e dalle caratteristiche del materiale trattato. È bene ricordare, però, che si deve procedere con il trattamento di passivazione solo dopo aver eseguito alcuni passaggi preliminari, come lo sgrassaggio. Non avrebbe senso, infatti, depositare il film passivante su una superficie sporca e ricoperta da residui di grasso ed olio. Tra le tecniche di passivazione più diffuse ne ricordiamo due:
- l’immersione: consiste nell’immergere il metallo all’interno di un liquido arricchito con particolari soluzioni. Oltre ad essere il metodo più veloce, è anche quello che consente di ottenere i risultati migliori. Il liquido, infatti, riesce a depositarsi in ogni angolo dell’oggetto immerso;
- la tecnica manuale: consiste nel colpire l’oggetto in metallo con una speciale pistola contenente la medesima soluzione usata per l’immersione. Adatta per oggetti di grandi dimensioni, è utile quando l’immersione risulta pressoché impossibile.
Grazie a queste tecniche di passivazione, le caratteristiche del metallo trattato vengono modificate, in modo da conferirgli protezione e resistenza.
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